LA CHIESETTA DI SAN PIETRO 


di Vasco Bordignon 


CHIESETTA DI SAN PIETRO VISTA DALL’ESTERNO

Vicino alla sede del Museo dello Scalpellino, vi è la chiesetta di San Pietro, che fu eretta come cappella dipendente dalla chiesa matrice di Solagna. La sua origine non è certa, ma verosimilmente prima dell’anno Mille, a seguito del diploma di Berengario I del 915 e alla pratica dell’incastellamento come fattore difensivo alle incursioni degli Ungari assai frequenti in quei tempi. Tale struttura rappresentava in pratica il cuore dell’abitato sia ai fini religiosi che civili (assemblee, rifugio nelle incursioni, ecc.).

Nei secoli successivi ebbe periodi di abbandono come nel 1488 durante una visita pastorale viene descritta senza tetto, senza pavimento, e senza mezzi economici; come nel 1832 sempre in occasione di una visita pastorale risulta abbandonata; ecc.; ma anche periodi di fervore religioso con costruzione di nuovi altari oltre a quello maggiore:  nel 1587  vi era un altro  altare dedicato a Sant’Apollonia, altare  poi fatto eliminare dal Vescovo;  nel 1675  è presente un nuovo altare dedicato a San Rocco eretto quasi certamente in occasione della grande peste del 1631;  nel 1725  un  nuovo altare dedicato a San Bovo;  ma poi nel 1832 vi era un solo altare e solo dopo  la seconda metà dell’1800 si sono aggiunti gli altari di Santa Lucia e della Madonna della Salute.

Vari altri lavori sono stati eseguirti nei secoli es.  un restauro e ampliamento verso ovest tra il 1488 e il 1577;  il rifacimento in marmo dell’altare di San Pietro nel 1745 …

E’ stata recentemente restaurata ed è aperta sia al culto che a manifestazioni di carattere culturale.


La struttura attuale è semplice ad unica navata  ricoperta da tetto in legno a capriata semplice. Altare maggiore centrale in marmo (opera degli scalpellini povesi)  con piccola abside e due altari laterali, in legno, addossati alla parete.

Interessanti le  tre pale d’altare:


1 – pala di San Pietro, attribuita a Giacomo Apollonio (dal  Verci: “Esso nacque l’anno 1584 da Marina, figlia del nostro Giacomo famoso (cioè Jacopo dal Ponte, detto il Bassano) … Esso morì il primo di dicembre del 1654 in età di 70 anni”),  rappresenta in alto, seduto in cattedra, San Pietro con i simboli dell’autorità pontificia, e in basso ai suoi piedi l’apostolo San Paolo e san Carlo Borromeo, cui a Pove era dedicata la scuola di Dottrina Cristiana;

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2 – Pala di Santa Lucia, San Bovo, San Giuseppe, di autore ignoto del sec. XVIII: al centro raffigura San Bovo , uno dei santi patroni dei contadini e del loro bestiame (sulla sua bandiera è effigiato un bue), a sx vi è San Giuseppe con il suo bastone fiorito; e a dx in ginocchio, in atteggiamento orante, sta Santa Lucia, patrona degli scalpellini, cui chiedere protezione e grazia per i loro occhi sempre a rischio nel loro lavoro;


3 – Pala con la Madonna della Salute e il Bambino in gloria  al di sopra di una scena di peste e di morti accavallati con a lato  a sx San Rocco e  a dx San Sebastiano, di autore ignoto del sec. XVII: rappresenta  un quadro votivo dei povesi verso la Madonna e i loro santi protettori in particolare contro la peste  che in quei tempi mietava gran numero di vittime.

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per visitare la Chiesetta chiamare i numeri sottostanti

Telefono Biblioteca: 0424-80659

Telefono Municipio: 0424-80333


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PRINCIPALI FONTI DOCUMENTALI

Brentari Ottone. Storia di Bassano e del suo territorio. Sante PozzatoBassano, 1884.

Filippi Antonio. Storiografia di Pove del Grappa. Errepi, Riese pio X (TV), 1972.

Signori Franco. Storia di Pove e dei Povesi. Comitato per la Storia di Pove. Bassano del Grappa, 1985.

Verci Giambatista. Notizie della vita e delle opere dei pittori, scultori, intagliatori della città di Bassano.Giovanni Gatti, Venezia 1775.

www.osservatorio-canaledibrenta.it

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