da Rebesco Sandro

Buona Domenica a voi.

Oggi vogliamo ricordare i 225 anni del nostro padrone di casa, così lo chiamano a Venezia.

Infatti la sua ricostruzione iniziò nel 1795 come riporta la data scolpita nel frontale, sempre allo stesso posto del campanile precedente doveva raggiungere la considerevole altezza di 50 mt. ma si fermò agli attuali 28mt. 

I lavori si fermarono poco prima che capitolasse la Serenissima Repubblica 1796, e non vennero più ripresi anche se le pietre per il suo completamento erano pronte, chi si ricorda, fino al 1980 erano ammucchiate dietro la Chiesa. 

Il basamento e la canna esterna, sono in campaniletto, una nostra pietra locale, invece la scala interna è in biancone, fino agli anni settanta al suo interno trovava posto una delle macchine da torre costruita dal famoso Bartolomeo Ferracina di Solagna, che scandiva i quarti, le mezze, i tre quarti, e le ore. 

Ora lo possiamo vedere in forma romanica ma il suo aspetto finale doveva assomigliare al campanile di San Marco. 

Nella cella campanaria trovano posto tre sacri bronzi due ottocenteschi fusi dalla pontificia fonderia Colbachini di Bassano, invece Vigilio il bronzo maggiore di ben 14 quintali e del 1980 rifuso sempre dai Colbachini di Saccolongo (PD). 

Dal piano che si vede doveva partire la cella campanari alta 10 mt. che doveva ospitare 5  bronzi e poi da lì 12 mt di cuspide. 

I tempi passarono  crollò la Serenissima, poi i vari avvenimenti chiusero le cave, arrivarono le guerre, finirono i soldi e così restò l'opera incompiuta.

Auguri padrone che sorvegli il nostro amato Paesello, chissà se un giorno potremo vederti con la tua svettante cuspide sovrastata dallAngelo trionfante.

Piccolo Paesello Grande nella storia.

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